Lezioni sottosopra, un articolo sul Manifesto parla di noi

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lezioni sottosopra

7 maggio 2014, Andrea Capocci dedica un articolo al libro “La classe capovolta” sul Manifesto!
“Nono­stante il forte accento sulle tec­no­lo­gie dell’informazione (peren­ne­mente «nuove» e «inno­va­tive»), nella classe capo­volta esse ser­vono a rag­giun­gere obiet­tivi che la ricerca didat­tica indica come stra­te­gici ormai da decenni.”

“Primo fra tutti, lo sfrut­ta­mento ai fini dell’apprendimento della coo­pe­ra­zione tra gli stu­denti stessi, faci­li­tata dal docente e messa al ser­vi­zio di pic­coli pro­getti didat­tici in cui met­tere alla prova le com­pe­tenze degli alunni. La tra­sfor­ma­zione della classe in una sorta di labo­ra­to­rio non è affatto una sco­perta: era auspi­cata già all’inizio del ’900 da John Dewey, uno dei padri della moderna peda­go­gia ed è alla base dei manuali adot­tati anche nelle nostre facoltà (basta con­sul­tare, ad esem­pio, la clas­sica Didat­tica gene­rale di Franco Frab­boni, Bruno Mon­da­dori, 1999).”
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